Categorie
Tecnicamente parlando

Rimedi per rallentare il deterioramento degli ingranaggi: tecniche e soluzioni efficaci

Torniamo per la terza settimana a parlare di ingranaggi danneggiati. Dopo aver scritto di quello che accade quando un ingranaggio è deteriorato, e poi di quali sono le principali cause di danneggiamento, Luca Barbieri ed io abbiamo raccolto in questo articolo una serie di indicazioni generali su quali potrebbero essere le accortezze da impiegare per evitare, o quanto meno rallentare, il deterioramento di questi componenti.

Intanto parto precisando che si tratta, in linea di massima, di cautele che implicano dei costi. Mi riferisco per esempio all’impiego di personale specializzato, a possibili rallentamenti o fermi della produzione, all’acquisto di materie prime o, ancora, ai costi necessari per servizi richiesti a fornitori esterni. C’è però un famoso proverbio che trovo si sposi bene con questo tema: “Chi più spende, meno spende”. Questi costi infatti andrebbero affrontati nell’ottica di un ritorno economico in termini di maggiore efficienza di esercizio e durata prolungata del componente, del miglioramento della qualità del prodotto finito e, infine, della riduzione di scarti che possono danneggiare l’ambiente.

Ma veniamo ai rimedi.
In fase di progettazione è necessario prestare particolare attenzione alla geometria dell’ingranaggio, alla scelta dei materiali, dei trattamenti superficiali e del lubrificante da utilizzare. Come abbiamo già visto in questo blog, è fondamentale inoltre il grado di qualità della dentatura dell’ingranaggio.

È vivamente consigliato, inoltre, da un lato scegliere trattamenti superficiali che garantiscano la più adeguata durezza superficiale delle ruote dentate in modo da migliorarne la resistenza, e, dall’altro, di rendere al minimo la rugosità superficiale degli ingranaggi in modo da portare a una diminuzione degli attriti e non innescare rotture dovute alla fatica. Può essere inoltre utile in fase di progettazione valutare in base alle necessità soluzioni caratterizzate da un numero elevato di denti e un angolo di contatto ampio per ottenere una migliore ripartizione dei carichi tra le ruote in presa.

Sarà poi necessario prestare molta attenzione all’assemblaggio e in fase di messa in opera dovrebbe essere considerata e monitorata l’influenza di vibrazioni generate da sorgenti esterne.
È inoltre importante scegliere (quando possibile!) lubrificanti caratterizzati da una alta viscosità, prestando particolare attenzione alle temperature di funzionamento del sistema su cui l’ingranaggio viene montato.
È infine essenziale un programma di manutenzione efficace, che includa, oltre al monitoraggio costante della funzionalità, della rumorosità e vibrazioni del sistema già accennato, anche il ricambio del lubrificante ove richiesto o dell’eventuale sostituzione dei filtri, nonché il controllo delle temperature di esercizio.

di Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *