Categorie
Dal settore Punti di vista

Occhio a chi spaccia per 4.0 un bene strumentale che 4.0 non è

Il titolo di questo post potrebbe sembrare scontato, ma – da quello che mi capita di sentire in giro – forse così scontato non è.
Molti di noi hanno approfittato e/o approfitteranno di Super e Iper ammortamento.
La novità di queste ultime settimane è che l’Agenzia delle Entrate ha incaricato oltre mille ispettori addetti di verificare che chi ne ha fatto richiesta, abbia davvero tutte le carte in regola. Che le imprese, quindi, che hanno usufruito soprattutto dell’Iper ammortamento rispondano ai requisiti richiesti in tema di Industry 4.0 e, allo stesso modo, che i beni strumentali da loro acquistati siano tra quelli indicati nell’Allegato A alla legge di Bilancio e che possano essere interconnessi al sistema aziendale di gestione o alla rete di fornitura.

Quindi non requisiti da stabilire a occhio. Requisiti ben precisi e non soggettivi, che l’azienda in questione – al momento di un eventuale controllo – dovrà

dimostrare attraverso la presentazione di una perizia/attestazione di conformità corredata da un’analisi tecnica.

Pena, in caso di non conformità, una sanzione amministrativa molto pesante, pari alla somma che non si sarebbe potuta ammortizzare (e che invece si è ammortizzata) a cui si aggiunge una sanzione che va dal 90% al 180% di quello che tale azienda non ha versato. Questa sanzione, inoltre, può sfociare anche in ambito penale nei casi di violazione più gravi.

Questi sono i fatti. Cosa accadrà dopo i controlli ovviamente non possiamo saperlo.
Probabilmente verranno sanzionati i soliti “furbi”, che hanno cercato di far passare un Super ammortamento per un Iper al fine di beneficiare di sgravi più alti. E probabilmente verrà sanzionato anche chi, magari in buona fede e per leggerezza, si è per esempio fidato di un venditore di macchine poco onesto che ha fatto passare per 4.0 un bene che invece non aveva tutte le carte in regola per esserlo.

Oggi a sentir parlare alcuni commerciali, infatti, pressoché tutti possono beneficiare dell’Iper ammortamento e quasi tutte le macchine che vendono hanno i requisiti per rientrare nella categoria 4.0, anche quando non è così. Far leva sugli incentivi statali, infatti, è un ottimo strumento di vendita e purtroppo qualcuno lo usa approfittando della leggerezza dell’acquirente che si trova di fronte.

Ma ricordiamolo: una macchina di ultima generazione e/o tecnologicamente molto avanzata, ma senza determinate caratteristiche, NON è definibile come 4.0. E allo stesso modo una macchina che ha determinate caratteristiche non sempre può essere interconnessa al gestionale che usiamo nella nostra azienda. Quindi attenzione!

Recentemente sono stato a un interessante seminario organizzato da API proprio su questi temi e i consigli degli addetti ai lavori sono stati infatti quelli di

farsi specificare sempre sul contratto di acquisto se e perché il bene che si sta comprando ha i requisiti in tema 4.0. Quasi nessuno lo fa, va chiesto.

Il fatto che una macchina non abbia tutti i requisiti 4.0, infatti, non significa necessariamente che non vada bene per quello di cui si ha bisogno o che sia poco avanzata da un punto di vista tecnologico. Ma magari significa che non è uno di quei beni strumentali cui fa riferimento legge di Bilancio e/o che non si può interconnettere al sistema aziendale di gestione o alla rete di fornitura.
Quindi magari è perfetta per quello che devo fare, ma non potrò usufruire dell’Iper ammortamento in caso di acquisto (ma solo del Super).

Attenzione perciò a essere sprovveduti su questo fronte. Perché i rischi sono solo di chi compra!

E non va dimenticato neppure che, di fronte allo Stato, non sarà responsabile il consulente che, ipoteticamente, ci ha rilasciato una falsa perizia/attestazione di conformità. Certo, in caso di sanzione poi ci si potrà rivalere su di lui, ma io ho sempre in mente il consiglio che mi diede un avvocato tempo fa:

mai preoccuparsi se qualcuno ti sta facendo causa. Dovrai preoccuparti solo nel momento in cui sarai tu a decidere di fare causa a qualcuno!

di Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *