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Donne sul lavoro, uomini e uguaglianza di genere

La scorsa settimana ho pubblicato un post in cui sostanzialmente dicevo che riuscire a comunicare uno stesso concetto utilizzando forma e modi più diplomatici e quindi anche più educati può fare la differenza. Il post, ho notato, ha avuto parecchio riscontro, il che mi fa pensare che – contrariamente a quanto forse potevo immaginare – si tratta di un tema piuttosto sentito. Immagino pertanto che aneddoti simili a quello che ho citato sullo scambio di mail si verifichino piuttosto frequentemente.

Quello che però forse mi ha colpito maggiormente è che diversi feedback sono arrivati da donne, diciamo pure quasi la metà (un numero molto alto, se penso che solo un quinto dei miei collegamenti sono figure femminili).

Questo mi ha portato subito a pormi una domanda:

le donne sono più sensibili al tema della comunicazione diplomatica e delle buone maniere oppure sono ancora tante le persone (uomini o donne che siano) che si sentono maggiormente autorizzate a trattare in malo modo una lavoratrice, piuttosto che un lavoratore, proprio perché è una donna?

Vi pare che la risposta sia tanto scontata? Io purtroppo temo di no. E questo – se vogliamo – è strano perché, guardandomi attorno, non mi pare di notare grandi differenze di trattamento fra uomini e donne. Chi, in altre parole, non è solito/a avere buone maniere, mantiene lo stesso atteggiamento sia che abbia a che fare con un uomo sia che abbia a che fare con una donna.

Vero è anche però che, nonostante il gran parlare di valorizzazione delle quote rosa che spesso si fa, è un dato di fatto che, a parità di ruolo occupato in un’azienda, un uomo abbia lo stipendio decisamente più alto di quello di una donna: secondo alcune stime abbastanza recenti dell’ONU le donne nel mondo guadagnano in media il 23% in meno degli uomini. Un dato che naturalmente varia da paese a paese e che vede l’Italia assumere un comportamento virtuoso. Ciò nonostante, si tratta comunque di un dato sconfortante.

È giusto secondo voi che una donna guadagni meno di un uomo a parità di ruolo occupato in azienda?

No, non lo è. E anche qui la risposta parrebbe scontata, ma poi i fatti dicono il contrario.
E il fatto che una donna guadagni meno di un uomo a parità di ruolo occupato è un indicatore decisamente emblematico di una società dove l’uguaglianza di genere è ancora abbastanza lontana.

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate…

di Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

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