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Dal settore Punti di vista

Riflessioni sull’ultima EMO di Hannover? Queste sono le mie…

La settimana scorsa sono stato ad Hannover in occasione dell’ultima edizione di EMO, fiera internazionale della macchina utensile, nonché una vera e propria istituzione nel settore. La prima considerazione che mi viene naturale fare è che si è confermata una manifestazione strutturata molto bene: tantissime le macchine esposte e parecchie le novità. L’atmosfera generale decisamente ottimistica e facilmente percepibile ha fatto il resto.
Per tutte queste ragioni (e non solo), io credo che

la EMO di Hannover sia una fiera eccellente per il settore della meccanica e che pertanto abbia un grande futuro.

Tema portante dell’evento, com’è facile immaginare, è stato Industry 4.0.
La presenza italiana si è dimostrata consistente sia in termini di espositori (con 270 imprese, infatti, la delegazione italiana è risultata la più numerosa dopo quella dei padroni di casa) che di visitatori. Senza contare che chi è stato in visita alla EMO la scorsa settimana non lo ha fatto solamente con l’obiettivo di decidere dove investire per riuscire a usufruire per tempo degli incentivi statali; nonostante infatti gli sgravi fiscali previsti dalla Legge di Bilancio 2016 siano in dirittura di arrivo e nonostante non si sappia ancora bene cosa avverrà l’anno prossimo (eventuali proroghe con aliquote riviste per ora sono state solo annunciate) la gente era ugualmente in fiera per vedere le macchine e lo faceva con un reale interesse, e con un certo ottimismo. Proprio come accadeva un tempo!

Sono rimasto piacevolmente colpito anche da come hanno partecipato gli espositori. A partire da DMG Mori che ha addirittura occupato un intero padiglione (e non uno qualsiasi, bensì quello con passaggio obbligato per la gran parte dei visitatori!), dedicato alle numerosissime e spettacolari dimostrazioni pratiche delle sue soluzioni in chiave 4.0. Quello di DMG è stato forse l’esempio più eclatante in questo senso (una vera e propria “prova di muscoli”), ma certamente non l’unico. Mi ha colpito lo stand di Emag, la partecipazione di Fanuc e, in generale, il padiglione delle macchine per la lavorazione di ingranaggi. Molto bello e ricco di novità anche lo stand della Schunk, che vorrei anche ringraziare per l’eccellente organizzazione del viaggio e l’ospitalità.

Da qui, sono giunto ad alcune conclusioni…
Alla luce di questa ultima edizione di EMO devo dire che ho una opinione un po’ diversa rispetto a quella di qualche tempo fa in merito al modo in cui le imprese oggi partecipano alle manifestazioni fieristiche. Suppergiù un anno fa, in concomitanza con la 30.BI-MU, scrivevo: “L’epoca dell’ostentazione quasi forzata è tramontata; oggi le fiere devono essere la vetrina delle novità ed eventualmente della riproposizione del proprio ‘cavallo di battaglia’. Nulla di più. Nell’ottica di un contenimento degli sprechi dai quali nessuno ormai può esimersi, mi chiedo infatti quale senso possa avere investire in uno stand da 1000 o 1500 metri quadrati come accadeva in passato“.

Oggi sono spinto a pensare che il modo in cui le imprese partecipano alle manifestazioni fieristiche sia legato al periodo economico; che sia – in altre parole – direttamente proporzionale al giro d’affari di ciascuna realtà: se i guadagni ci sono, allora è giusto investirli anche nelle fiere.

Con questo non voglio dire che il panorama fieristico sia tornato quello di un tempo. Ruoli importanti sono giocati anche dalla posizione del quartiere fieristico, dalla logistica, dai servizi correlati e così via.
A Stoccarda, per esempio, la fiera dista pochi minuti a piedi dall’uscita dell’aeroporto; ad Hannover con il biglietto della manifestazione si ha diritto all’accesso gratuito su tutti i mezzi pubblici. Lo stesso, purtroppo, non si può dire di Milano e quindi staremo a vedere cosa accadrà alla prossima BI-MU...

di Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

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