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Il fallimento di Hanjin Shipping e l’assoluta interconnessione tra le economie dei singoli paesi

Quanto è importante a livello economico e di gestione di una impresa oggi mantenere uno sguardo costante e vigile su tutto ciò che accade a livello globale? Domanda retorica, la risposta è moltissimo, e ciò che è accaduto recentemente in Corea del Sud mi ha fatto riflettere ancora una volta sulla

assoluta interconnessione tra le economie dei singoli paesi, figlia di un processo di globalizzazione che purtroppo, oltre agli aspetti positivi noti, deve mettere in conto anche risvolti tutt’altro che piacevoli, oltre che pericolosi

Negli ultimi mesi è, infatti, accaduto un episodio particolarmente significativo, che però stranamente non ha avuto il risalto che mi sarei aspettato sui media. Mi riferisco al fallimento della sudcoreana Hanjin Shipping, colosso nel trasporto di container. Un evento accaduto dall’altra parte del mondo a una realtà che probabilmente non ha nulla a che fare direttamente con noi, eppure è stato la chiara ed evidente rappresentazione di questa profonda connessione che lega le singole economie del mondo.

Partiamo dall’inizio. Dopo anni di bilanci chiusi in perdita (si parla di un debito di oltre 5,5 miliardi di dollari), il 31 agosto scorso Hanjin Shipping ha presentato un’istanza di fallimento in Corea del Sud e negli Stati Uniti. La diretta conseguenza è stata che nel mese di settembre quasi il 70% delle sue navi che trasportavano merci per un valore di circa 14 miliardi di dollari sono rimaste bloccate in mare senza possibilità di attraccaggio. Una situazione gravissima che ha rischiato di avere pesanti ripercussioni sul commercio globale.
La situazione sembra ora essere in via di risoluzione grazie all’intervento di governo, azionisti e presidente che hanno creato un fondo di emergenza di 145 milioni di dollari, necessario per pagare ancoraggio, pedaggi ed equipaggi, e consentendo alle navi di attraccare nei porti (anche italiani).

Questo episodio – accentuato dal fatto che circa il 95% della movimentazione merci avviene via mare, rendendo così questo genere di trasporto una delle principali attività dell’economia globale – è il segnale lampante di come il fallimento di una società così lontana rispetto a Europa e Italia in realtà ci tocchi così da vicino, coinvolgendo non solo i lavoratori del nostro paese, ma anche e soprattutto tutte le aziende con le merci bloccate nei mari, i porti, le banche (alcune delle quali pesantemente coinvolte), e tutto ciò che ne consegue.

Quanto accaduto Hanjin Shipping sottolinea quindi, ancora una volta, quanto

l’andamento generale dell’economia mondiale sia condizionato e condizionabile da ogni aspetto e situazione che si genera, al di là delle politiche economiche dei singoli paesi o, ancora peggio, di qualsivoglia strategia industriale.

di Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

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